Le determinanti della redditività

Le determinanti della redditività sono variabili e fattori legati alla redditività da un rapporto causa – effetto. La conoscenza di queste variabili consente di spiegare il livello e la dinamica della redditività: consente di spiegare il livello e la dinamica della redditività consentendo gli opportuni interventi per migliorare la redditività, qualora sia non soddisfacente.

Determinanti del ROE ↔ Redditività netta

Ipotizziamo che non ci sia gestione extracaratteristica, straordinaria e tributaria e che le passività siano rappresentate solo da debiti onerosi. In questo caso la redditività netta è influenzata

  • Dal ROI, redditività operativa
  • Dalle modalità di finanziamento degli investimenti: se gli investimenti fossero finanziati solo con capitale proprio il reddito operativo sarebbe pari al reddito netto, quindi il Roe sarebbe pari al Roi perché non c’è gestione finanziaria. Se invece l’impresa ricorre al debito roi e roe non coincidono più perché il reddito netto è pari a reddito operativo – oneri finanziari.

Il Roe quindi è influenzato da dinamiche complesse

  • Roi
  • Composizione delle fonti: il peso che ha il capitale di debito sul totale delle fonti
  • i

Queste dinamiche sono espresse nell’equazione reddituale che mette in luce l’operare di un importante meccanismo detto leva finanziaria equazione reddituale ROE = i + (K / CN) * (ROI – i). Quindi le relazioni determinanti sono

  • (ROI – i)
  • (ROI – i) può essere >0, <0, =0
    • SE ROI = i ↔ ROE = ROI = i
    • ROI < i  ↔ ROE < ROI < i
    • ROI > i  ↔ ROE > ROI > i
  • K/Cn totale attività/capitale netto (leverage). K/Cn = 1 è un moltiplicatore e una leva finanziaria amplifica il differenziale tra Roi e i. Può essere positiva o negativa, a qualunque valore venga applicata accresce il differenziale tra ROI e I. Se ROI – I è positivo, la leva accresce il ROE, se ROI – I è negativo, la leva diminuisce il Roe.

L’azione combinata di questi due fattori permette valutazioni sulla convenienza degli investimenti: dato che la leva amplifica l’effetto sulla redditività (in positivo o in negativo) che ha il rapporto tra redditività operativa e capitale di debito, si possono formulare le seguenti ipotesi:

  • Se ROI < i il capitale di debito è più oneroso rispetto al reddito generato dal’attività caratteristica: quindi ogni euro preso a prestito genera meno reddito operativo rispetto al suo costo, avendo così conseguenze negative sulla redditività. Non conviene investire con capitale di debito, l’impresa non genera adeguata redditività, investire diminuisce il reddito netto.
  • Se ROI > i il capitale di debito è meno oneroso rispetto al reddito generato dall’attività caratteristica. Il differenziale tra Roi e i rappresenta un valore che aumenta il roe in positivo, in modo tanto maggiore quanto è elevato il rapporto tra totale attività e capitale netto (leva finanziaria). Conviene investire con capitale di debito perché il surplus dovuto dalla differenza tra l‟onerosità del debito e il rendimento del capitale investito accresce il ROE, quindi il reddito netto generato dal capitale proprio. Occorre investire solo se si pensa che questa condizione perdurerà nel tempo, bisogna prestare attenzione alla variabilità delle condizioni di mercato.
  • Se ROI = I è indifferente investire o no con capitale di debito, il moltiplicatore è 1, investire non accresce il reddito netto.

Se consideriamo l’esistenza di passività non onerose il capitale raccolto a titolo non oneroso non viene remunerato; questo surplus si aggiunge ed accresce la remunerazione del capitale di rischio.C’è reale economicità solo se ROE > i e ROI > i. Devono valere entrambe, perché il Roe potrebbe esser maggiore di i solo perché impiego passività non onerose. Il ROE è influenzato anche da componenti di reddito straordinari, atipici e tributari. Gli oneri tributari deprimono il risultato, le componenti di reddito straordinarie e atipiche portano a risultati determinati da accadimenti straordinari o di natura atipica.

Determinanti del ROI

Il livello del ROI può essere ricondotto ad alcune caratteristiche della gestione definibili come condizioni della redditività operativa e sono:

  • condizioni di attività [cosa e quanto l’impresa produce]:
    • il cosa l’impresa produce dipende dal business in cui opera, dalla/dalle combinazioni produttive attivate [specializzazione o diversificazione] e dalle caratteristiche dei prodotti realizzati
    • dipendono a loro volta dalle risorse dell‟impresa, perché occorre disporre di risorse appropriate.

Il rapporto tra cosa l’impresa produce e ROI è determinato dall’attrattività del business [redditività potenziale, dipende dalle caratteristiche del prodotto e dalle combinazioni produttive attivate] e da come l’impresa la sfrutta (efficienza, efficacia, elasticità, flessibilità e condizioni di finanziamento). La capacità dell‟impresa di sfruttare la redditività potenziale dipende anche dalle forze di mercato illustrate nel modello di Porter:

  • concorrenza nel business: dipende dal numero di operatori e dalla loro aggressività. Più è elevata più il prezzo è basso
  • concorrenza potenziale: se il prezzo di vendita permette alti margini di guadagno entreranno sul mercato nuovi operatori – rapporti coi fornitori: potere contrattuale delle parti
  • domanda: se la domanda aumenta velocemente e satura la capacità produttiva, il prezzo sale e aumenta l’attrattività – prodotti sostitutivi: e il loro livello di prezzo.

Il quanto l’impresa produce dipende da il punto di pareggio [B.E.P.] le economie di scala, le diseconomie di scala.

  • condizioni di efficienza ed efficacia

Riguarda la trasformazione dei fattori produttivi in prodotti e dipende dall’organizzazione del lavoro e della produzione e dalla qualità delle tecnologie e dei sistemi gestionali. Efficienza: riguarda il rapporto tra i fattori produttivi impiegati e i prodotti ottenuti. Riguarda la trasformazione tecnica. Consente di ottimizzare il rapporto tra quantità dei fattori produttivi e quantità di prodotti. Non dipende dai prezzi dei fattori, riguarda le quantità. Dati i prezzi, l’efficienza permette di ottenere una certa quantità impiegando i fattori al meglio, senza sprechi. Efficacia: riguarda il rapporto tra i mercati di fornitura e sbocco, interviene sui prezzi. Consente di ottimizzare le ragioni di scambio coi mercati, ottenendo forniture a prezzi vantaggiosi e producendo prodotti con un elevato valore d’uso interpretando efficacemente le esigenze di mercato. Efficienza e efficacia sono fondamentali entrambe, non serve essere efficienti o efficaci senza l’altra condizione.

  • condizioni di elasticità o flessibilità

Riguarda la capacità di adattare quantità [e qualità] della produzione rispetto alle variazioni del mercato [sul lato sia della domanda che dell’offerta] senza compromettere la redditività. L’elasticità [flessibilità] è rilevante in condizioni di variabilità del mercato.

  • condizioni di finanziamento