Taglio Irpef 2025: chi guadagna di più risparmia di più
Le previsioni per la legge di bilancio del prossimo anno includono un importante piano di riduzione delle tasse che promette un alleggerimento del carico fiscale per i contribuenti italiani.

La proposta e il target del governo
Il cuore della proposta riguarda la ristrutturazione della seconda fascia dell’Irpef, con una modifica significativa prevista a partire dal 2026. L’obiettivo è ampliare l’attuale fascia di reddito da 50 mila a 60 mila euro e diminuire l’aliquota dal 35% al 33%. Un cambiamento che, secondo i dati statistici, interesserà ben il 27,4% dei contribuenti italiani, traducendosi in concreto, per più di uno su quattro, in un significativo sollievo fiscale.
I vantaggi per i contribuenti
Lo studio di Izi entra nel merito dei potenziali benefici per i contribuenti. Immaginate un lavoratore che guadagna 30 mila euro all’anno: potrebbe risparmiare 40 euro annualmente con questa riforma. Salendo a un reddito di 40 mila euro, il vantaggio si estende a 120 euro. Per chi si attesta a 45 mila euro di reddito lordo, il risparmio raggiungerebbe 200 euro. Tuttavia, è superata la soglia dei 50 mila euro che i benefici diventano davvero tangibili: un risparmio di 600 euro annuali, che cresce fino a ben 1.400 euro per chi supera i 60 mila euro di reddito. Un guadagno che si traduce, in pratica, in oltre 100 euro al mese, sottolineando un significativo supporto per le fasce di reddito più alte.
Impatto sulle finanze pubbliche

Ma a quale costo? Questo sostanzioso taglio fiscale, stimato in circa 4,5 miliardi di euro, non rappresenta un onere trascurabile per le finanze pubbliche, bensì un investimento ponderato. La spesa prevista si basa su un’analisi accurata dei dati forniti dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, comparando l’attuale gettito Irpef con quello atteso post-riforma. Nonostante la sfida finanziaria, il governo mira a includere questa manovra nella prossima legge di bilancio, con l’intento di ridurre la pressione fiscale complessiva. Il dibattito però non si chiude qui, sollevando questioni di equità e di efficacia con un’attenzione particolare sulle fasce a reddito medio-alto.
Strategia fiscale del governo
Questa mossa audace sull’Irpef si inquadra in un piano più vasto di revisione tributaria. Il governo persegue una strategia pluriennale volta a semplificare il sistema di aliquote e ridurre progressivamente l’onere fiscale che pesa sul lavoro. Resta da osservare con attenzione quali ulteriori misure verranno adottate per sostenere questo ambizioso piano di riforma e come verrà gestito il bilancio pubblico, vincolato da margini finanziari stringenti. Il percorso è tutt’altro che privo di ostacoli, ma l’agenda promessa lascia intravedere un futuro con maggiore respiro fiscale per i cittadini italiani.