Iniziale riformismo

Mezzogiorno :aggravo del disagio economico sfocia in ricolte contadine contro Stato e proprietà (1944)

In ottobre : ministro dell’agricoltura Fausto Gullo (partito Comunista) decreto:

  • terre incolte assegnate ai contadini bisognosi tale provvedimento ebbe però applicazione limitata e portò alla repressione

Nel 49 riprendono le agitazioni: messa in evidenza necessità di migliorare le condizioni Soluzioni prospettate:

  • Gasparini: sviluppo basato su agricoltura ad alta intensità di capitale
  • Pasquale Saraceno: concentrarsi sull’industrializzazione

I governi repubblicani non scelsero nessuna delle due e svilupparono altre 3 progettualità:

1) Riforma Fondiaria

Le leggi nazionali prevedevano che i terreni posseduti in eccedenza fossero espropriati in base a quote stabilite (sulla base di determinati parametri), furono escluse:

  • imprese agricole efficienti
  • imprese zootecniche

Queste terre vennero distribuite a 113.000 famiglie contadine in modo da assicurare per ogni unità familiare terre sufficienti a garantirgli un reddito accettabile, le avrebbero ripagate nel giro di 30 anni

2) Istituzione della Cassa per il Mezzogiorno

Istituita grazie alle pressioni dei “nuovi meridionalisti” che ritenevano essenziale l’intervento dello Stato nello sviluppo economico nazionale.

In un primo momento la Cassa finanziò infrastrutture che giovassero all’agricoltura poi per a costruzione di strade

3) Incentivi per potenziare le industrie

Non operò direttamente, ma tramite gli imprenditori attivandoli, gli interventi erano di tre tipi:

  • facilitazioni per ridurre i costi di impianto
  • incentivi per la riduzione dei costi di esercizio
  • norme dirette ad accrescere la domanda

Verso il miracolo economico

1953: fine dell’età gasperiana, vince alle elezioni il nuovo presidente del consiglio: Giuseppe Pella (vicino ad Einaudi), convinto assertore del principio di libertà economica, contrario all’interventismo statale era definibile come monetarista : ovvero sosteneva che controllando l’offerta di moneta si potevano controllare i prezzi (evitare inflazione), favorendo quindi risparmio e investimento.

Vicino alle idee einaudiane era anche il nuovo governatore della Banca d’Italia: Donato Menichella che per accelerare lo sviluppo cercava di creare e mantenere condizioni economiche favorevoli a una crescita senza inflazione. Voleva salvaguardare i fattori fondamentali dell’accumulazione del capitale e della formazione del risparmio.

Invece Amintore Fanfani (segretario della Democrazia Cristiana dal 54) era contrario al liberismo, sosteneva invece:

  • -una politica di mobilitazione della spesa pubblica per sostenere lo sviluppo economico e sociale
  • -necessaria una programmazione precisa degli investimenti

Contribuivano a questa cultura della programmazione altri esponenti della democrazia cristiana:

  • Giulio Pastore: rilancio dell’impegno meridionalistico dello Stato
  • Pasquale Saraceno: politica della domanda aggregata concentrata sia su qualità che quantità
  • Ezio Vanoni: esigenza di trovare equilibrio tra iniziativa privata e intervento pubblico,combattere il dualismo territoriale,realizzare la piena occupazione.

Lo Schema venne presentato al quinto congresso nazionale del partito per poi essere approvato dal governo Scelba nel 54.

Esso assumeva tre obiettivi:

  • creazione di 4 milioni di posti di lavoro (fuori dal settore primario)
  • raggiungimento dell’equilibrio nella bilancia dei pagamenti
  • eliminazione del divario di reddito tra Nord e Sud

Venne considerato :

  • Corretto nell’individuare i problemi dell’economia
  • Troppo ottimistico

Vanoni riteneva necessari:

  • l’aumento di 5% del reddito effettivo
  • incremento degli investimenti
  • aumento propensione al risparmio
  • crescita delle esportazioni

E indicava i settori in cui lo Stato si sarebbe dovuto concentrare:

  • agricoltura
  • imprese di pubblica utilità
  • opere pubbliche

Per queste proposte la DC venne accusata di avere abbandonato la linea enaudiana.

Nonostante tutto il piano di “Fanfani” ebbe successo

Nel campo delle partecipazioni statali: istituzione dell’Ente Nazionale Idrocarburi (Eni) che divenne operatore mondiale e centro plurisettoriale in Italia, riuscì a segnare un percorso preciso nei rapporti tra Paesi Arabi e compagnie petrolifere.

Intervento dello stato si esercitò anche attraverso una serie di grandi progetti infrastrutturali:

  • autostrade Iri
  • telefoni della Stet
  • acciaio a ciclo integrale della Finsider

Influenza delle aziende pubbliche

Qualche dato:

tra il 55 e il 63 sistema economico italiano realizza tre obiettivi fondamentali:

  • elevati investimenti produttivi
  • stabilità monetaria
  • equilibrio della bilancia dei pagamenti

Il che permise una rapida industrializzazione del Paese (senza inflazione).

L’investimento crebbe in tutti i settori a tassi elevati e diede luogo ad un uguale aumento della domanda globale, i redditi si modificarono a favore di quelli da impresa e non quelli da lavoro, che portò alla riduzione della propensione media ai consumi da parte della società.

Tuttavia fu gloriosa la stabilizzazione della monetarista.

Efficienza nell’esportazione e necessità di aumentare la produzione portarono alla formazione di nuovi posti di lavoro e la polarizzazione della crescita soprattutto in 3 regioni: Liguria, Piemonte e Lombardia il che determinò un potente flusso migratorio.

Chi non venisse assorbito dal mercato del lavoro si spostava verso gli altri Paesi europei; molti emigranti provenienti dal Sud trovarono impiego nel terziario invece che nel secondario.

Progresso dell’economia italiana tra la fine degli anni 50-60 fu tale che la crescita del Pil riusultò la più alta e stabile ella storia del nostro Paese, l’Italia venne posta al livello della Germania e subito dopo il Giappone. Fu notevole pure l’incremento del commercio internazionale.

Anche nel mondo agricolo aumentavano:

  • la produzione globale
  • al produttività del lavoro

il che ebbe effetti sulla dilatazione dei consumi e venne ad affermarsi un nuovo stile di vita: american way of life (automobili,motociclette,elettrodomestici).

Le grandi capitali del Nord industriale mutarono con la nascita di interi quartieri popolari ma anche con la produzione dei primi grattacieli Gli italiani cominciano a celebrare la villeggiatura di massa, si schiude il mercato turistico