Polizza catastrofali obbligatoria: scadenza 1° ottobre 2025

Autore:
Antonella Palumbo
  • Giornalista

Polizza catastrofali obbligatoria: scadenza 1° ottobre 2025

Dal 2025 le imprese in Italia devono stipulare polizze contro calamità naturali, secondo la legge di Bilancio 2024 e il decreto attuativo.

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In un contesto caratterizzato da eventi naturali sempre più frequenti e imprevedibili, l’Italia inaugura una nuova fase nella tutela delle attività produttive. Con la legge di Bilancio 2024 e il successivo decreto attuativo entrato in vigore il 30 gennaio 2025, è diventato obbligatorio per le imprese sottoscrivere polizze assicurative contro i danni derivanti da calamità naturali. Una svolta normativa che ridefinisce il rapporto tra imprese, Stato e rischi ambientali.

La Cornice Normativa

L’impianto legislativo nasce con la legge n. 213 del 2023, che nei suoi articoli 101-111 ha introdotto l’obbligo assicurativo. A chiarirne i contorni è stato poi il decreto ministeriale n. 18, firmato dai Ministri dell’Economia e delle Finanze e delle Imprese e del Made in Italy, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 27 febbraio 2025.

La norma interessa praticamente tutti i comparti produttivi: industria, commercio, artigianato e servizi. L’obiettivo è garantire una protezione omogenea al tessuto economico nazionale, riducendo l’esposizione delle aziende a rischi che, negli ultimi anni, hanno assunto proporzioni sempre più gravi.

Chi deve adeguarsi e le eccezioni

L’obbligo riguarda tutte le imprese con sede in Italia, comprese quelle straniere che operano stabilmente nel Paese. Tuttavia, esistono eccezioni significative:

  • le imprese agricole, tutelate dal Fondo mutualistico nazionale per i danni catastrofici meteoclimatici (legge n. 234/2021), che sostituisce la necessità di una copertura privata;
  • alcune situazioni particolari individuate dal decreto, per le quali l’adesione potrà essere modulata.

Cosa rischia chi resta scoperto

La normativa non prevede sanzioni dirette per chi non stipula una polizza, ma introduce conseguenze economiche rilevanti. Le imprese prive di copertura:

  • non potranno accedere a contributi o sovvenzioni statali;
  • rischiano di essere escluse da aiuti regionali o nazionali in caso di disastri naturali;
  • vedranno ridotte le possibilità di ottenere incentivi e agevolazioni.

In altre parole, rinunciare alla polizza equivale a esporsi a un duplice rischio: quello naturale e quello economico.

Tempistiche di adeguamento

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Per accompagnare le imprese nella transizione, il legislatore ha fissato scadenze differenziate:

  • grandi imprese: obbligo dal 31 marzo 2025, con fase transitoria fino al 30 giugno;
  • medie imprese: adeguamento entro il 1° ottobre 2025;
  • piccole e microimprese (compresi pesca e acquacoltura): scadenza al 31 dicembre 2025.

Perché le polizze catastrofali sono cruciali

Con l’aumento di alluvioni, terremoti e fenomeni meteorologici estremi, la polizza catastrofale diventa un pilastro strategico per garantire continuità alle imprese.

  • Protegge investimenti e posti di lavoro.
  • Consente una ripresa più rapida dopo l’emergenza.
  • Alleggerisce il peso sul bilancio pubblico, permettendo allo Stato di concentrare le risorse su interventi mirati.

Questa nuova stagione normativa rappresenta quindi un patto di corresponsabilità: le aziende investono nella propria resilienza, mentre lo Stato rafforza la capacità complessiva del Paese di reagire agli shock ambientali.