Agenzie pubbliche

Nascono le agenzie pubbliche in seguito al fenomeno (non dal troppo indebitamento) che è stato voluto dal nostro paese 1999 (l’indebitamento aveva già raggiunto dei livelli decenti), quello di avvicinare la Pubblica Amministrazione ai cittadini, si è voluto che i ministeri (che sono lontani a Roma) si avvicinassero di più alle esigenze di quelli di Genova piuttosto che a quelli di Milano che a quelli di Napoli. Si sono diffuse queste agenzie, come quella dell’ambiente, quella del lavoro, eccetera per cercare di capire i bisogni dei cittadini in modo da avvicinare la Pubblica Amministrazione ai bisogni della collettività.

Esempio: USA con la crisi dei mutui sub prime ha nazionalizzato alcune banche in modo che il sistema reggesse bene, l’Italia ha invece retto bene la crisi perché i manager non avevano fatto tante di quelle operazioni di finanza pura come avevano fatto altrove. Un inversione di tendenza ha riguardato gli USA come l’Italia nel 1990. (fine della parte che non chiede).

Come si individuano le Amministrazioni Pubbliche in Italia?

Chiediamo se hanno la personalità giuridica di diritto pubblico, se ce l’hanno è amministrazione pubblica.

D.Lgs. numero 165 del 2001 “2. Per amministrazioni pubbliche si intendono tutte le amministrazioni dello Stato, ivi compresi gli istituti e scuole di ogni ordine e grado e le istituzioni educative, le aziende ed amministrazioni dello Stato ad ordinamento autonomo, le Regioni, le Province, i Comuni, le Comunità montane. e loro consorzi e associazioni, le istituzioni universitarie, gli Istituti autonomi case popolari, le Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura e loro associazioni, tutti gli enti pubblici non economici nazionali, regionali e locali, le amministrazioni, le aziende e gli enti del Servizio sanitario nazionale. ” Quindi l’Italia individua le Amministrazioni Pubbliche in questo modo.

L’Italia fa parte dell’Unione Europea, l’Unione Europea obbliga l’Italia a tenere i conti pubblici in ordine, è soggetta al patto di stabilità che ci dice che un paese non può arrivare oltre un livello di indebitamento.

C’è il sistema europeo dei conti nazionali che si chiama sec95, dice 2 cose: il legislatore europeo cerca di dare una definizione unitaria in modo da prescindere dalle peculiarità degli stati membri per amministrazioni pubbliche si devono intendere le unità istituzionali che agiscono da produttori; sono considerate unità di produzione e questo sconvolge il sistema italiano di beni e servizi non destinabili alla vendita quindi non sono imprese, quando si produce per il mercato sono impresa; la cui produzione è destinata a consumi collettivi e individuali: producono qualcosa che deve soddisfare una collettività o un individuo, ma l’individuo ne deve far domanda, la collettività no, e sono finanziati in prevalenza con versamenti obbligatori (prelievi fiscali). Quindi per l’Europa la Pubblica Amministrazione è vista come un unità di produzione che produce beni o servizi, che li produce a domanda collettiva o a domanda individuale e che si caratterizza per essere finanziata con finanziamenti obbligatori (non è in grado di autofinanziarsi e non deve autofinanziarsi tramite la vendita, cosa che succederebbe se fosse un’impresa). Poi il SEC95 aggiunge tutte quelle unità (questo è tutto il contrario) con funzione di redistribuzione del reddito e della ricchezza del paese. Questo che sembra arabo è come viene interpretata oggi la Pubblica Amministrazione in Italia, ci arriveremo tra poco. Quindi l’Unione Europea, la SEC dice che le amministrazioni pubbliche possono essere di due tipi: quelle che producono ma producono non per vendere e sono finanziate da gettito fiscale oppure tutte quelle unità che redistribuiscono la ricchezza del paese.

Che cosa sono le AP?

Hanno personalità giuridica di diritto pubblico, mi serve l’aiuto del politico (tutti vorremmo vivere di rendita coi soldi dello Stato, vivono perché qualcuno li mantiene).

In un caso è un unita di produzione, in un caso non produce ma redistribuisce la ricchezza.

Sviluppano la loro attività mediante i finanziamenti pubblici, ci vuole il consenso politico, è un decreto.

Come fanno?

In Italia il concetto di amministrazione p. è quello di vederle come redistribuisce il denaro prelevato alla collettività. Sono unità di consumo, non partecipano alla formazione del PIL. La collettività produce reddito. Le Pa lo redistribuiscono. Il reddito di un funzionario pubblico non concorre a formare il PIL. Nel redistribuire la ricchezza forniscono dei servizi pubblico. Dando dei posti di lavoro si premette alla collettività di sopravvivere. Allora si producono servizi pubblici.

La funzione dell’Amministrazione Pubblica è quella di redistribuire i soldi prelevati alla collettività dando dei posti di lavoro, incidentalmente fornisce servizi pubblici, il produrre servizi pubblici è in seconda battuta, infatti sono considerate unità di consumo e non di produzione e per motivi di equità sociale danno dei posti di lavoro, poi che questi producano bene o male non è importante (non si va a vedere la produttività del lavoratore, è un beneficiato dalla collettività quindi guadagnava meno) è più importante redistribuire i soldi della collettività. Nel redistribuire questa ricchezza si tende a seguire criteri di socialità.

Poiché utilizzano denaro della collettività, sono i suoi rappresentati politici che decidono come devono essere spesi questi soldi. La redistribuzione la decide il politico. Una volta arrivati in comune sarà il politico del comune di Genova a decidere come verranno distribuiti.

Poiché sono unità di consumo, devono consumare la ricchezza prodotta dalla collettività.

L’importante è spendere il denaro, perché la sua funzione è ridistribuire ricchezza semplicemente spendendo tutto quello che ha ricevuto. È considerata irrilevante la quantità e qualità dei servizi forniti e l’ammontare di risorse impiegate per produrle (cioè l’efficienza, l’efficacia, la produttività).

In Italia prevale questo modello burocratico formale che vede l’Amministrazione Pubblica come unità di consumo. Decide Roma come distribuire la ricchezza proveniente dal prelievo fiscale.

Nel redistribuire questa ricchezza della collettività vengono di fatto forniti servizi pubblici.

Vi è una legge che stabilisce quali sono i bisogni pubblici.

Sulla base del modello burocratico formale: l’Amministrazione Pubblica è unità di consumo e deve redistribuire la ricchezza, ossia dare lavoro. Il potere nelle Amministrazioni Pubbliche infatti c’è l’ha chi ha il potere di assumere personale nelle amministrazioni pubbliche.

Peculiarità delle amministrazioni pubbliche

Quando vado in una Amministrazione Pubblica non trovo solo chi amministra l’Amministrazione Pubblica (come le imprese) ma si ritrovano i politici e poi quelli che fanno input trasformazione output che sono gli amministrativi, assessori (politici) che non se ne intendono assolutamente di Amministrazione Pubblica, era importante essere poco indebitati e tenere alta l’occupazione

Si trovano organi politici e amministrativi (trasformatori input in output).

Tutta l’attenzione è improntata sulla spesa, la corte dei conti (organo di controllo) va a vedere se c’è stata capacità di spesa. Perché non avete speso tutto?! Dovete aver speso tutto.

Gli organi politici decidono come deve essere fatta la spesa, autorizzano gli amministrativi a spendere. Gli organi amministrativi finiscono per essere degli ordinatori di spesa invece che dei produttori di servizi (dal politico, l’importante è che spendano come ha detto il politico).

Il sistema informativo contabile è quindi impostato per monitorare e rendicontare prevalentemente la correttezza formale della spesa, non per determinare l’utile o perdita di esercizio.