La gestione delle entrate e delle spese

L’acquisizione delle entrate iscritte nel bilancio di previsione avviene per l’ente locale secondo un procedimento amministrativo preordinato che prevede le seguenti fasi: l’accertamento, la riscossione, il versamento.

L’accertamento è la fase giuridica in cui sorge per l’ente il diritto al credito, diritto che deve essere dimostrato da apposita documentazione dimostrativa o dall’esistenza di un idoneo titolo giuridico. Nella fase dell’accertamento deve essere individuato il debitore, l’ammontare del credito dell’ente, la scadenza. L’accertamento delle entrate deve essere rilevato mediante un’apposita registrazione contabile. Tutte le entrate che sono state stanziate nel bilancio di previsione e che non sono state accertate nel corso dell’anno costituiscono “diseconomie” di accertamento (minori accertamenti rispetto agli stanziamenti), e concorrono a determinare i risultati finali delle gestione. L’accertamento si effettua:

  • Mediante l’emissione di ruoli per le imposte e i tributi;
  • Mediante prenotazione sulla documentazione attestante i trasferimenti dello Stato e degli altri livelli di governo;
  • Mediante le liste di carico per le entrate patrimoniali, quelle derivanti dai servizi produttivi, quelle derivanti da servizi per i quali è prevista una tariffa a carico dell’utenza;
  • Mediante contratti o atti amministrativi specifici per le entrate derivanti da alienazioni e da concessioni;
  • Mediante la concessione e la stipula del contratto del mutuo da parte della Cassa Depositi e Prestiti o di altri Istituto di Credito per le entrate derivanti da mutui.

La riscossione è la fase successiva all’accertamento, in questa fase avviene l’introito delle somme dovute all’ente da parte del Tesoriere o di altri enti incaricati della riscossione.

L’atto che autorizza il Tesoriere ad incassare le somme per conto dell’ente è la reversale incasso che viene rilasciata dall’ente locale al debitore. L’emissione della reversale, che avviene nella fase della riscossione, da luogo ad un’apposita annotazione nelle scritture contabili dell’ente. Nella reversale deve essere individuato:

  • La risorsa o il capitolo cui l’entrata in oggetto si riferisce;
  • L’esercizio finanziario: se cioè la riscossione sia relativa ad una risorsa di competenza o ad una rilevata tra i residui;
  • Le generalità del debitore;
  • La somma da riscuotere;
  • La causale dell’entrata;
  • Eventuali vincoli di destinazione dell’entrata;
  • La data di emissione;
  • Firma del funzionario ordinante.

Le reversali che non vengono riscosse dal Tesoriere entro il 31/12 vengono restituite all’ente e annullate e gli importi corrispondenti vengono iscritte nel conto residui attivi.

Le entrate accertate e non riscosse nel corso dell’anno costituiscono residui attivi e vengono iscritte in un’apposita voce del bilancio consuntivo.

Il versamento o liquidazione è la fase delle entrate, fase grazie alla quale le somme riscosse dal Tesoriere entrano nelle casse dell’Ente.

La gestione delle spese

Le spese previste nel bilancio preventivo di competenza costituiscono il tetto massimo delle autorizzazioni complessive, e questo, come visto, per garantire il pareggio di bilancio. Perché si verifichi questa compatibilità la gestione delle uscite è regolamentata da procedimenti che prevedono le seguenti fasi: impegno, liquidazione, ordinazione, pagamento.

L’impegno è la prima fase della gestione delle uscite e senza dubbio la più rilevante infatti è attraverso questo strumento che è possibile una gestione ordinata e regolare degli obblighi finanziari. Per il rispetto dell’equilibrio economico-finanziario l’impegno ha come vincolo quantitativo lo stanziamento di bilancio, non potendosi mai prefigurare per nessuna ragione che si abbia un impegno maggiore dello stanziamento. Con l’impegno si riducono le disponibilità complessive di un determinato intervento per destinarne l’importo a fronteggiare un’obbligazione giuridica di pagamento che nasce in correlazione ad una determinata spesa. Si può assumere un impegno, relativamente ad una determinata spesa, solo se:

  • Esiste un’obbligazione giuridicamente perfezionata;
  • E’ noto l’ammontare del debito;
  • Si definisce la motivazione dell’importo da pagare;
  • Si individua il creditore;
  • Si fissa la scadenza;
  • S’individua la voce economica (intervento, servizio, funzione) del bilancio di competenza cui fa riferimento la spesa, e di conseguenza la rilevazione contabile del debito;
  • La disponibilità del relativo stanziamento è accertata mediante attestazione di copertura finanziaria [1].

Gli impegni possono essere assunti dal Consiglio, dalla Giunta e dai dirigenti (responsabili di servizio) secondo quanto stabilito dalle norme statutarie e regolamentari. Attraverso il PEG, come visto, la Giunta con un unico atto amministrativo autorizza i responsabili ad impegnare, nel limite degli stanziamenti di bilancio, sugli interventi di propria competenza.

Esistono spese che vengono impegnate senza specifici atti formali (deliberazione di Giunta e/o di Consiglio, determinazioni dei responsabili), in particolare:

  • Trattamento economico riconosciuto al personale dipendente;
  • Le rate di ammortamento dei mutui e dei prestiti;
  • Altri importi in base a contratti o disposizioni di legge.

Inoltre sono direttamente impegnati gli stanziamenti di bilancio relativi a:

  • Spese in conto capitale finanziate con entrate derivanti da mutui già concessi;
  • Spese di bilancio, sia correnti che in conto capitale, finanziate con accertamenti di entrate aventi destinazione vincolata.

L’impegno deve essere rilevato mediante apposita registrazione contabile.

Tutti gli stanziamenti di spesa per i quali non è stato assunto un impegno entro il termine dell’esercizio, costituiscono economie di bilancio e a tale titolo concorrono a determinare i risultati finali della gestione.

La liquidazione è la fase con la quale il responsabile del servizio, che ha ordinato una certa fornitura di beni e/o servizi o l’esecuzione di determinati lavori, determina la somma liquida e certa da pagare. La liquidazione può avvenire solo previa analisi e verifica della correttezza della documentazione che comprovi il diritto acquisito del creditore (fattura, parcella, contratto o altro). Qualora esistano delle irregolarità nella documentazione, rispetto all’impegno assunto, prima di effettuare la liquidazione si dovrà provvedere ad effettuare tutte le necessarie azioni correttive.

L’ordinazione dei pagamenti è la fase nella quale viene emesso il mandato di pagamento, che è il documento formale attraverso il quale si dà ordine al Tesoriere di provvedere al pagamento delle spese.

Il mandato deve necessariamente essere sottoscritto dal responsabile della ragioneria e deve contenere le seguenti indicazione:

  • L’intervento o il capitolo cui la spesa in oggetto si riferisce, con la situazione finanziaria del relativo stanziamento;
  • L’esercizio finanziario: se cioè il pagamento sia relativo ad un intervento o capitolo di competenza o ad uno rilevato tra i residui;
  • Le generalità del creditore, con relativo codice fiscale e/o partita iva;
  • La somma da pagare;
  • La causale della spesa;
  • Eventuali agevolazioni di pagamento;
  • La scadenza del pagamento;
  • Estremi dell’atto esecutivo che legittima l’erogazione della spesa;
  • Eventuali vincoli alla destinazione;
  • La data di emissione;
  • Firma del funzionario ordinante.

L’emissione del mandato dà luogo ad apposita annotazione nelle scritture contabili, con riferimento allo specifico intervento o capitolo, distintamente per le spese in conto competenza e per quelle in conto residui.

Il pagamento è la fase conclusiva delle uscite che si realizza nel momento in cui il tesoriere, per conto dell’ente, provvede ad estinguere l’obbligazione nei confronti del creditore. Il pagamento di qualsiasi spesa deve avvenire esclusivamente tramite il tesoriere e mediante regolari mandati di pagamento (con le sole eccezioni viste precedentemente). Il pagamento può avvenire solo se il mandato è emesso in modo regolare e nei limiti dello stanziamento di competenza. Tutti i mandati rimasti parzialmente inestinti al 31/12 vengono commutati d’ufficio dal tesoriere in assegni postali e quindi si considerano comunque pagati.


[1] Quando una di queste specifiche non è nota, è possibile effettuare nel corso della gestione una “prenotazione” d’impegno relativa a spese in corso di definizione o di ammontare non ancora noto. Tutte le prenotazioni che nel corso non si sono trasformate in impegni certi e definiti vengono annullate, gli importi corrispondenti vengono registrati nelle scritture contabili come economie di spesa e come tali concorrono a definire i risultati della gestione.