Criteri per valutare la convenienza dei prodotti

La scelta di un metodo piuttosto che un altro dipende anzitutto da: obiettivi e informazioni disponibili e necessarie.

  • Il VAN consiste nell’effettuare la differenza tra i flussi scontati dei benefici e dei costi attesi per l’intero periodo di vita del progetto. Al valore attuale si sottrae quindi l’investimento iniziale. VAN = ∑nt=1Rt1/(1 + i)t – I0

Se il valore attuale netto è positivo il progetto è valido.

  • Il rapporto benefici costi: una variante del criterio precedente, consiste nel dividere la somma dei benefici attualizzati per la somma dei costi attualizzati: ∑nt=1Bt/(1 + i)t/∑nt=1Ct/(1 + i)t. 

Risulta economicamente valido il progetto >1; tra vari progetti si sceglie quello con valore più alto.

  • Il tasso di rendimento netto: è il saggio di sconto che rende uguale a zero il valore attuale netto, dato un determinato tasso di sconto r. Il progetto è socialmente valido quando il saggio di rendimento interno risulta non inferiore al tasso di attualizzazione preso a riferimento: quello in base al quale si calcola il valore attuale del progetto. Viene preferito quel progetto che fornisce un saggio di rendimento interno più elevato.
  • Analisi costi-efficacia: viene utilizzata quando è difficile la stima dei benefici o dei costi. Dà per scontata la validità del progetto: si sceglie solo come realizzarlo, cioè spendendo il meno possibile. Ne esistono due tipi:
    • Cost-effectiveness: minor costo
    • Cost-efficiency: maggior output

La valutazione del ciclo di vita

L’analisi o valutazione del ciclo di vita o eco bilancio di prodotto, normalmente conosciuta con l’acronimo LCA (Life cycle analysis o Life cycle Assessment) permette di valutare l’impatto ambientale complessivo di un prodotto prendendo in considerazione tutto il suo ciclo di vita. Si divide in 4 fasi:

  1. Definizione degli obiettivi
  2. Inventario ambientale: serve a identificare i consumi di risorse e di energia e i rilasci nell’ambiente.
  3. L’analisi degli impatti: permette di procedere a una caratterizzazione qualitativa e quantitativa delle conseguenze ambientali. Un indicatore utilizzo è quello degli ecopunti, che calcola lo scarto tra qualità ambientale migliore e quella riscontrabile.
  4. Individuazione delle aree di miglioramento: si cercano le migliori soluzioni per ridurre i carichi inquinanti.

Il bilancio ambientale d’impresa

Esso descrive le molteplici e complesse relazioni tra imprese e ambiente ed è uno strumento contabile in grado di fornirne un quadro organico, mediante l’opportuna rappresentazione dei dati quantitativi e qualitativi relativi all’impatto ambientale delle attività produttive, e dello sforzo economico e finanziario sostenuto dall’impresa per la protezione dell’ambiente. La procedura dovrebbe verificare l’efficacia delle politiche ambientali del management e fungere da strumento di informazione all’esterno sull’impegno dell’impresa in questo campo. Il bilancio deve:

  • evidenziare i flussi delle risorse naturali utilizzate come input dei processi produttivi;
  • individuare i flussi delle emissioni nell’atmosfera, gli scarichi idrici, i riusi e il rumore;
  • evidenziare in modo esaustivo le spese sostenute dall’impresa per la protezione dell’ambiente;
  • consentire collegamenti tra contabilità fisica e monetaria;
  • essere basato su una metodologia applicabile alle differenti realtà d’impresa;
  • esser sottoponibile a verifica;
  • esser conforme alle esigenze di rilevazione dell’Istituto di statistica nazionale;
  • capire se la riduzione dell’impatto è dovuta a minor produzione o a corrette strategie.

La struttura del bilancio ambientale

Il conto delle risorse evidenzia i flussi fisici dei beni utilizzati dall’impresa come input nei processi produttivi.

  • Il conto delle emissioni: rileva la produzione di tutte le forme di inquinamento.
  • Il conto delle spese: mette in evidenza tutte le spese sostenute dall’impresa per prevenire, controllare e ridurre le varie forme di inquinamento.

Valutazione (o bilancio) di impatto ambientale

È una procedura tecnico-amministrativa volta a formulare un giudizio sulla compatibilità ambientale. La procedura venne istituita per la prima volta negli USA nell’85 a scopo preventivo. Lo scopo della VIA come normativa europea è di introdurre i parametri di compatibilità ambientale nei procedimenti amministrativi di autorizzazione delle opere.