La società in accomandita semplice

Art. 2313 Nozione. Nella società in accomandita semplice i soci accomandatari rispondono solidalmente e illimitatamente (2740) per le obbligazioni sociali, e i soci accomandanti rispondono limitatamente alla quota conferita. Le quote di partecipazione dei soci non possono essere rappresentate da azioni.

Art. 2320. I soci accomandanti non possono compiere atti di amministrazione, né trattare o concludere affari in nome della società, se non in forza di procura speciale per singoli affari. Il socio accomandante che contravviene a tale divieto assume responsabilità illimitata (2740) e solidale (1292) verso i terzi per tutte le obbligazioni sociali. In una società di persone può essere socio un’altra società (come persona giuridica)? Sembrerebbe prevalente la tesi del “no”, infatti, ad esempio, la morte è collegata alle persone fisiche e non giuridiche, quindi sussiste un palese collegamento con le persone fisiche in generale nel codice. Allora chi può essere socio di una società di persone, ammesso che sia persona fisica? Ricordiamo dal diritto privato che:

  • la capacità giuridica si acquisisce con la nascita
  • mentre la capacità di agire con la maggiore età.

Ricordiamo ancora che la responsabilità in tali società è illimitata e si è soggetti al fallimento. Il problema è comprendere se un incapace possa, mediante rappresentanti o tutori, iniziare una SS o una SNC, ovvero: può un minore essere imprenditore commerciale e assumersi tali responsabilità?

La risposta è all’art. 320 comma 5 c.c.: L’esercizio di una impresa commerciale (2195) non può essere continuato se non con l’autorizzazione del tribunale su parere del giudice tutelare. Questi può consentire l’esercizio provvisorio dell’impresa, fino a quando il tribunale abbia deliberato sulla istanza (2198). Questo implica che il minore non possa iniziare, ma possa continuare l’attività (es.: eredita l’azienda dello zio d’America), mediante l’autorizzazione del tribunale. Questo vale anche per le SNC, visto che l’art. 2294 rimanda esplicitamente all’art. 320 sopra citato.

Per quanto riguarda le SS, invece, non si hanno riferimenti normativi. Questo implica che il minore possa iniziare attività commerciale sotto forma di società semplice? No, infatti, si applica l’analogia, che si basa sull’esercizio dell’attività commerciale vietata ai minori (e non sulla responsabilità illimitata). Ultimo quesito: un socio non amministratore può fare concorrenza? No: il patto di non concorrenza (previsto dall’art. 2301) è valido per 5 anni con riferimento alla dimensione ed al luogo della sede dell’impresa.

Il 2° comma dell’art. 2312 prevede che “Dalla cancellazione della società i creditori sociali che non sono stati soddisfatti possono far valere i loro crediti nei confronti dei soci e, se il mancato pagamento e dipeso da colpa dei liquidatori, anche nei confronti di questi.”; quindi i soci sono responsabili per le obbligazioni sociali anche dopo l’estinzione della società. Le società di persone terminano soltanto quando si estingue fino all’ultimo debito, mentre per quanto riguarda il patrimonio attivo della società, esso passa in comunione di beni ai soci.

Confronto con le società di capitali

Vediamo una prima differenza tra società di capitali e società di persone.

Nelle società di capitali, vige la fungibilità dei soci (salvo alcuni casi che analizzeremo in seguito), al contrario delle società di persone dove i soci sono infungibili: l’unico fattore rilevante è l’apporto del capitale (infatti nelle società di persone la quota non può essere trasferita senza la modifica del patto sociale e il consenso di tutti i soci). In ogni caso nemmeno i soci accomandanti sono infungibili, sebbene apportino anch’essi, come nelle società di capitali, esclusivamente beni materiali o liquidi; questo è dovuto al rapporto strettamente individuale delle società di persone. Tuttavia …

Art. 2322 Trasferimento della quota. La quota di partecipazione del socio accomandante è trasmissibile per causa di morte. Salvo diversa disposizione dell’atto costitutivo, la quota può essere ceduta, con effetto verso la società, con il consenso dei soci che rappresentano la maggioranza del capitale. Altra regola per le società di persone riguarda l’amministrazione, modificata con la recente riforma. Nelle società di persone non è possibile nominare un amministratore esterno (altrimenti i terzi potrebbero confonderlo con un socio; altro orientamento, invece, sostiene che tale confusione non sia possibile, considerato l’obbligo di pubblicità).